Hello, Word!
Mi ha incuriosito molto l’indignazione che Squid Game ha suscitato, quindi ho visto la serie!
Ho ricordato subito As the Gods Will, un manga scritto da Muneyuki Kaneshiro (fumettista giapponese), dove le regole sono le stesse, ma il premio è la propria vita e il primo gioco mortale è proprio 1,2,3… stella.
Diventa così popolare che, ad oggi, Squid Game è la serie più vista di sempre su Netflix.
Tutta questa visibilità espone i più piccoli al rischio di vedere o sentir raccontare contenuti forti e, per alcuni, sono lo stimolo per emularne le scene, usando a volte anche la violenza.
Il fenomeno si amplifica e viene presentata un’Interrogazione Parlamentare.
Qualcuno se n’è approfittato della popolarità del nome e il 26 ottobre una moneta chiamata $SQUID (versione archiviata del sito: SquidGame (archive.md)) è stata lanciata da un gruppo senza affiliazione con i creatori dello show di successo di Netflix. Come a volte fanno i memecoin, è esploso in crescita, dopo la quotazione a 12 centesimi, presto ha raggiunto un picco di $ 2.800. In un istante il prezzo è sceso a un terzo di un centesimo, i creatori hanno prosciugato tutti i fondi del progetto e poi sono scomparsi, aiutati dall’anonimato che i portafogli crittografici offrono, mettendo a segno una truffa da circa $ 2 milioni.
Come andrà a finire non lo so, per me questo è un genere horror psicologico che “…intende creare anche disagio esponendo vulnerabilità e paure universali, come le parti oscure della psiche umana che la maggior parte delle persone reprimono o negano. “, ma come nel film le vulnerabilità sono venute fuori anche nella realtà!
Mi sento di aggiungere che Squid Game vuole mettere in evidenza la realtà coreana, denunciando un’estrema povertà, la lentezza della giustizia, il gioco d’azzardo a livelli assurdi e una società composta da pochi ricchi e potenti e dalla massa povera e disperata, pronta a tutto!
Per produrre la serie ci sono voluti circa 10 anni ed è costata 21,4 milioni di dollari generando circa 900 milioni di valore e volete che non ci sia un seconda stagione?
Prepariamoci ad affrontare sfide analoghe anche in futuro, questi sono gli effetti collaterali di un mondo sempre più tecnologico e connesso.
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